Istituzione del registro degli amministratori di condominio

Spese condominiali

Il registro degli amministratori di condominio

E’ degli ultimi giorni la proposta di introduzione dell’obbligo, da parte degli amministratori di condominio italiani, di iscriversi ad un registro dedicato, istituito presso il Ministero di Giustizia. Tale registro, al vaglio da parte del governo, costituirebbe un elenco puntuale ed aggiornato degli amministratori di condominio, sia esterni che interni al condominio in cui operano, completo dei dati anagrafici e fiscali del professionista, delle informazioni riguardanti l’adesione ad associazioni di categoria e la frequenza di corsi di aggiornamento professionali. Lo scopo di tale istituzione si tradurrebbe in una maggiore tutela dei condòmini e una formazione più professionale degli iscritti al ruolo. Giovanni De Pasquale, Presidente dell’ Associazione Nazionale Amministratori Immobiliari Professionisti (Anaip), ripone fiducia nella costituzione del registro e ritiene che possa risultare un valido alleato nel far emergere l’abusivismo dilagante nella categoria e l’assenteismo nell’ambito dei corsi di formazione obbligatori.

Polemiche e obiezioni

Se L’Anaip si presenta fiduciosa nei riguardi dell’istituzione di un registro nazionale dedicato agli amministratori di condominio, l’Anammi, ovvero l’Associazione Nazional-europea degli Amministratori d’Immobili, mostra dubbi e pone obiezioni sul reale potenziale di tale elenco. La principale argomentazione portata dall’Anammi consiste nella possibile trasformazione del registro in una mera tassazione gravante sui professionisti, che gioverebbe al bilancio dello Stato ma senza garantire nessun tipo di tutela all’utenza condominiale. Giuseppe Bica, Presidente dell’Anammi, seppur prodigo nella richiesta di maggiori controlli da parte degli Enti sulla formazione obbligatoria periodica degli amministratori condominiali, non crede che l’apporto del registro guidi ad alcuna risoluzione in merito. Non è così che si combatterebbe la vendita dei finti certificati, i corsi-truffa e l’evasione. E’ da parte del Presidente stesso che proviene la richiesta, perlomeno, di gratuità nell’iscrizione.